SOUL'S EXPERIENCES COLLECTION.

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LA MACCHINIÑA (LASCIA LEI PRENDI ME)
Io non sono io non sono andata a scuola
ma più di lei più di lei più di lei sono brava

io lo so si lo so che canto troppo e il tempo vola
con chi mi piace e mi tratta bene non sono cara

prendi me, lascia lei, fammi fare un giro e poi vedrai

si dice che i motori e le donne provochino dolori
non titubare vieni pure a provare la mia guida

ti accorgerai, le nuove esperienze sono salutari
perdere e ritrovare il tracciato è una sfida

gli occhi miei sono due fari e nella notte camminano
a fianco a chi si è perso oppure preferisce perdersi

lungo la via, tante ombre che appartengono a qualcuno
ma il possesso è relativo, le notti lontani universi

prendi me, lascia lei, fammi fare un giro e poi vedrai
prendi me, lascia lei, fammi fare un giro poi giudicherai

io lo so io non sono io non sono andata a scuola
ma ho un dono per la fisica e ti insegnerò

supererai tutte le curve con una capriola
vivere è facile per chi è semplice, ricorda
io ti aspetterò
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SEI FELICE?
se sei felice sei felice se sai di felce sei felice
in un'isola deserta di grattacapi
all'ombra di una palma, brezza e cielo blu
ascolto il battito del mio cuore
è così felice, così sereno
non mi manca neanche il vino
sento che qualcosa è cambiato
la brezza si è fatta vento e soffia
via l'isola e la pace, in un’onda
anomala per il contesto, ma io resto
se sei felice sei felice se sai di felce sei felice
in cerca del mio vino mi sono perso
in questa selva di gambe e gomiti selvatici
fra felci e pulci e more e spine
è così difficile, non scompigliarsi
i capelli
mi tuffo nel lavoro come un delfino
imparo evoluzioni e versi da capogiro
sono straordinari i miei colleghi
mi guardano, applaudono
loro sorridono, perché io no?
sento che qualcosa migliora
syràh questo vento d'amore
pollini assortiti e calore
ora scrivo sui faggi anche in rima
che bella la vita quando la temperatura del corpo sale
un'infezione per dire che non sei morto per ora
se fa solo un po' bene fa solo un po' male
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FILO ROSSO
Dalle tue dita
dalle dita della tua mano
un filo rosso
invisibile, ineludibile, intangibile, c'è
ma io lo sento, in questo momento
mentre cammini con me e si fa sera
e un vento dolce, canta:
"ricorda chi sei, stella e brucia!"
Questa mia vita
la plasmo come voglio io
con te vicino
mi comprendo, mi accetto, mi amo di più
e il vento dolce canta:
"ricorda chi sei, stella e brucia!"
Dalle mie dita
dalle dita della mia mano
un filo rosso
come un gomitolo di parole
ora si adagia e se ne va
tutto si muove, e cambia, echi nella nebbia
è la tua voce il mio sentiero e sono in salvo
e un vento dolce, canta:
"ricorda chi sei, stella e brucia!"
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LA PICCOLA FOGLIA ED IL VENTO
e la piccola foglia decide un giorno
di allontanarsi da mamma faggio
stanca del recinto e di quel giardino sempre uguale
si spinge nel vuoto con coraggio

piccola foglia, vola

ed il vento che passa di lì per caso
vede il suo salto eroico e s'innamora
s'avvicina e poi sorride, le porge la mano
lei ridendo s'attacca con tutto il peso

piccola foglia, vola

dove vanno adesso non conta, vanno
cosa fanno adesso non conta, cantano
cantano la spensieratezza della sua giovinezza
e tutti i passaggi e le storie del suo taxista

piccola foglia, vola ridi e balla, ancora
dondola da un filo di sole, illuminando case e persone

dondola da un filo di sole, un’emozione ci dona
dondola da un filo di sole, lascia senza parole
dondola da un filo di sole, sparge vita e colore
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MI MANCHI A PEZZI
mi manchi a pezzi nei silenzi
nelle pieghe delle giornate
mi manchi a pezzi nelle storie
degli altri e dell'estate
mi manchi a pezzi nello specchio
e nei riflessi delle posate
mi manchi a pezzi nel brasato
e nelle patate non mangiate

lalala

dal ponte di legno guardo il fiume
l'acqua che passa gorgoglia e canta
sento un sussurro e vedo un viso
fra onde e anfratti rotola del riso

fra le alghe e il corallo
rosso rosso rosso
smosso il destino
da un passo e ripasso barricato

lalala

mi manchi a pezzi
sono qua sopra
mi manchi a pezzi
sopra la torre
mi manchi a pezzi
e tira vento
mi manchi a pezzi
chiama s'e' pronto

mi manchi a pezzi nei silenzi
nelle pieghe delle giornate [sono qua sopra]
mi manchi a pezzi nelle storie
degli altri e dell'estate [sopra la torre]
mi manchi a pezzi nello specchio
e nei riflessi delle posate [e tira vento]
mi manchi a pezzi nel brasato
e nelle patate non mangiate [chiama s'e' pronto]

chiama s'e' pronto chiama s'e' pronto
chi ama sa tanto chi ama sa tanto...
lalala
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LA MARCIA DELLE FORMICHE
Papparappapà
dove vado e chi lo sa
resiliente? mah
viva la schiava di Alì Babà

Sei piedi ho e nel flusso sto
avanti e indietro a camminare
per portare del materiale
su e giù fino al cantiere

Faccio sieste? No, pure feste, No
instancabilmente andare
senza pensare a te, tempo non ce n'è
e per capirti dovrei

cantare una canzone
dai, la cantiamo insieme!
magari qualcosa succede
o magari no

Papparappapà
dove vado e chi lo sa
chi lo prende e chi le da
viva la schiava di Alì Babà

Sopra un platano, libero io no
non posso neanche andare in bagno
il governante da dietro spinge
e la linfa intanto sotto scorre

In colonna so di avere un posto
assicurato
è garantito
questo viaggiare è semplice
basta non farsi troppe domande

cantare e amare, parlare
e incontrare, pensare e ridere
sognare, creare e viaggiare
scoprire e toccare
divergere
e
vivere
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L'AMORE DISTOPICO
splendeva come il sole
ma è durato poche ore
perso nella polvere
nel moto di rivoluzione
il buio bussò
l'angoscia sorrise e gli aprì

lei invece come la luna
piena, gioisa e cicciona
mi guardava con amore
anche mentre si allontava
dalla sua orbita
e no, non la vidi mai più

mascherati da noi stessi
nel rumore connessi
scienziati eppure fessi

dolore do dolo del Re

abbandonati a noi stessi
dal rumore sommersi
piegati e soppressi

dolore do dolo del Re

un pianeta galleggia nel vuoto
in groppa ha un bambino che piange
con gli occhi chiusi vede ombre e fantasmi
e si perde la luce di tutte le stelle
che, gli possono cadere in testa

aveva occhi di venere
le sue parole come sassolini
rotolavano nel torrente
e noi dietro ad inseguire
finirono nel mare
sul fondale ci mettemmo a dormire

sognammo di cavalcare
un cavalluccio mari-spaziale
nei campi della via lattea
slalom fra le super nove
poi finì il tempo
e svanimmo tutti d'incanto

mascherati da noi stessi
nel rumore connessi
scienziati eppure fessi

dolore do dolo del Re

abbandonati a noi stessi
dal rumore sommersi
piegati e soppressi

dolore do dolo del Re

un pianeta galleggia nel vuoto
in groppa ha un bambino che dorme
adesso si può respirare di nuovo
pensa e canta felice per tutte le stelle
che, gli possono cadere in testa
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LONTANO DOVE
dove mi sembra difficile
quando non riesco a capire
la faccia la perdo, potrei perderla
so la strada, però resto fermo

do spazio alle paure e mi travesto
domani è un giorno lungo, un altro conflitto
lasciare le profondità, galleggiare in superficie
consolare i propri limiti con regole e strutture semplicistiche

rido, rido pensando di aver capito
applicando definizioni cancellando sfumature
perché il rumore di fondo è giusto venga cancellato
solo per tutelare le verità che io faticosamente ho conquistato

Lontano dagli occhi
Lontano dal cuore
Lontano dalle cose che non voglio sentire
Perché se io le sento poi le devo capire
E per guardarmi in faccia poi io devo cambiare
e se cambiare costa quasi come morire
Spostatemi la pietra devo resuscitare
Non bastano tre giorni per poter cambiare
schivare biscottini di merda marrone
che fino all'altro ieri mangiavo felice
sparati fuori dalla confezionatrice
senza olio di palma e grassi di coscienza
e sorrisi sbiancati dall'ignoranza
fotografata in grande sopra carta leggera
diventa spazzatura dopo una sera
(grazie Luca)
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FISH SONG
guarda qua, va che roba
lei si rilassa, e lui si rilessa

lei lo fissa e ad un tratto dice
ora ti cuocio come mi compiace
alloro allora, limone, timo ne metto
non ti lamentar della cottura

lui resta muto s'irrigidisce
abbozza un saluto
ma non si muove ora si muove!
e prova a risalire in superfice

guarda qua, come sale bene
come sala lei, nessuna mai

ma senza acqua qui si boccheggia
boc boc boc...
il chinotto no meglio vino e ostiaa
in nome dello spirito si festeggia

questa è la storia di un pesce
dentro l'acquario sguizza, turnica e cresce
arriva una donna, gli porta calore
e lui già cotto ascende al Redentore
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TRAFFICANTE D'ARGENTO
Mani tese così
concentrati, come?
i limoni
gambe due, eh sì
ai vostri posti
Pronti che si va su e giù su sorridendo e giù su sudando
via i pensieri, via i dolori, bilancia
la tua massa e tutte le forze che agiscono e ti domandano
spingici, tiraci, tu sei vita
Tendi i muscoli a
guadagnare la cima
fotografa
l'attimo, la vittoria
e con una carota
Sì salta senza paura dentro al buco del Bianconiglio
capovolgi il reale, lo puoi fare
incollare tutti i pezzi non è sempre la cosa giusta
lo specchio si è rotto ed i frammenti sono stelle
Sii onesta perché
non si scherza con me
se fai la scema
ti tatuo la scritta:
"piega di più"
Nascondi argento vivo sotto la pelle
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RICETTA UOMO
su, giù, giù, su
tira e spingi
giù, su, giù
spingi e stendi
su, giù, su
l'impasto di uomo
giusto, giùl
di polso il movimento
lento
ad immagine e sommiglianza tua

mangiare è un bisogno
prenditi cura di te stesso
della tua essenza divina
resti sedimentati di sentimenti
no, non fermeranno la fame

crescere è naturale
lungo la via dell'acqua
metti il tuo instinto a navigare
la tua barchetta di desideri trabocca
negli oggi e ieri che il fiume mescola

cosa vuol dire morire
e se persiste questo pensiero
nel tuo incedere glorioso
mentre per loro tutto quanto precipita
si raffredda per poi scomparire

immutabile perché perfetto
esiste da sempre fuori dal tempo
nello spazio in ogni punto
c'è uno specchio con lui dentro
immutabile è la sorgente
dove il trenino dei tuoi pensieri
va su e giù supera colline
arriva al mare si perde e ride
immutabile perché perfetto
si guarda indietro cerca la coda
non la trova si avvolge tutto
sgorgano spirali pure dal rubinetto
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LA PICCOLA FOGLIA ED IL VENTO feat Tukso
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LA MARCIA DELLE FORMICHE feat Tukso
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TO THIS VESSEL HEART OF MINE
She is a reason to my writing
the ink to my soul
her soft finger traces
the heart that pumps blood
to this vessel heart of mine.

As the wind blows
through the sea breeze
she is there
writing in the wind

she is the writing to my soul
the ink to my pen
the reason to beat again
she is the one for summertime love
and more.

She's an entranceway
into the sublime awareness
that's in my mind
an inner place where I see you,
can you feel and see me too?
I'm thinking thoughts
which disappear so very close,
so very near with sun rising
in the sky releasing thoughts away
to fly only to touch her heart.

She's radiant like poetry
or words like birds
that keep flying to
the secret place
in which we hide to find peace
can you hear me deep inside?

For moments out of time
a moment neither yours nor mine
we're together while apart
I can feel you in my heart.
Can you feel me too?

She is a reason to my writing
the ink to my soul
her soft finger traces
the heart that pumps blood
to this vessel heart of mine.
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LA MARCIA DELLE FORMICHE feat PATRICK
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PER TE E' IMPORTANTE feat PATRICK
Se vuoi troverai quello che cerchi
ammacchi di sole, rotoli di parole
Sai cosa fare hai pazienza perché
per te è importante la tua visione

anche se ci farai male, cambierai l’avvenire
leader il tempo è uno straccio, non potrà asciugare sempre…

Se vuoi capirai quello che cerchi
ammanchi di ore perdite di calore
Sai cosa fare hai metodo perché
per te è importante la tua missione

anche se ci farai male, resterai integerrimo?
manager di questa scatola, da spiragli si vede il cielo

Spiragli e si vede il cielo, da questa scatola scorgiamo il cielo

Nonostante le tue manipolazioni
Tutte le tue prevaricazioni
e le tue prestidigitazioni

Se vuoi cambierà quello che senti
Recinti de le tue idee da coltivare
Sai cosa fare, perseverante perché
per te è importante la tua illusione
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BURATTINI DEL TERRORE feat PATRICK
Mi armerò d’intenti, muterò gli intenti, delle fiumane di genti sono il terrore!.
Un compito importante, strangolare l’infante, che c’è nella vostra mente.
Io sono l’unico santo, il pozzo del vostro pianto, soffocherò ogni canto, con il terrore.
fa# / la / la (la/mi/si)
Non puoi imbavagliare la nostra voce librata nel vento
Non puoi pescare dal mare, le nostre lacrime, il nostro tormento
Tieni il tempo coi denti? Vuoi che il cuore rallenti? Fatti pure due conti, con il terrore!.
Lo sai bene non mento, la prigione che monto è sicura dall’alba al tramonto.
Hai bisogno e si sente, senza di me non fai niente, ora drogato e perdente hai Terrore!.
Muta è la tua via, molte ombre e scintille di follia
Sulle tue orme non più randagi, solo vento che tutto spazza via
Delle mie due amanti, l’Insicurezza è più snella, ti ammalia con le sue ossa sporgenti.
L’Ignoranza è un po’ bassa, parla poco e sa tutto, lussuria che ti rilassa prima del terrore!.
Ora porgi le mani, hai diritto ai tuoi fili, fai parte dei burattini del terrore.
No io non credo più in te, so cosa è meglio per me
la gabbia in cui mi tieni stretto è già passato che io disprezzo
DELLA TERRA DELLE NOTE E DEL CIELO
DELLA TERRA DELLE NOTE E DEL CIELO
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